Gli alunni della terza media di Albareto raggiungono via Skype “Marte Bianco”
Venerdì 27 maggio la classe terza della scuola secondaria di Albareto – la nostra “classe spaziale” – si è collegata in videoconferenza con Concordia Station, una base scientifica italo-francese situata nel cuore dell’Antartide, che resta attiva anche in inverno (nell’emisfero meridionale l’inverno sta per iniziare proprio adesso). Nella base attualmente lavorano 12 ricercatori e tecnici di nazionalità italiana, francese, belga e olandese.
Concordia Station si trova a 16.000 km di distanza dall’Italia, ad una altitudine di 3.200 metri sul plateau antartico; le temperature variano dai – 30° C in estate ai – 80° C in inverno, quando il buio è continuo, 24 ore su 24. E’ un luogo talmente remoto e inospitale da essere chiamato “White Mars”, cioè “Marte Bianco”, ed è effettivamente il luogo più simile al “pianeta rosso “ che ci sia sulla Terra. Qui l’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) da anni conduce ricerche biomediche in previsione delle future missioni spaziali di lunga durata.
Grazie al collegamento via Skype, i ragazzi hanno potuto parlare con i ricercatori e i tecnici italiani e francesi e con il dottor Floris Van den Berg, il medico olandese dell’ESA . Lo station leader Vitale Stanzione, glaciologo, l’informatico Alessandro Fausto, il fisico Simonetta Montaguti (che ringraziamo anche per aver fatto da traduttrice), insieme ai loro colleghi italiani e francesi, hanno riposto con chiarezza, disponibilità e simpatia alle tante domande degli studenti. Le domande hanno riguardato le condizioni ambientali estreme, la vita quotidiana nella base (la giornata tipo, le uscite all’esterno, gli effetti dell’isolamento), il funzionamento tecnico della struttura, i laboratori e le ricerche scientifiche che vengono svolte, i cambiamenti climatici.
Il dottor Van den Berg , salutato dagli studenti con una scritta in olandese che lo ha sorpreso e divertito, ha chiarito i punti di contatto tra il lungo soggiorno a Concordia Station e le prossime missioni umane su Marte. Gli elementi comuni sono:
- l’isolamento fisico (Base Concordia è completamente tagliata fuori dal resto del mondo da febbraio a novembre, periodo in cui non può essere raggiunta da missioni di soccorso o di rifornimento; lo stesso accadrà a chi affronterà il viaggio per Marte);
- l’ambiente inospitale e pericoloso (Marte e Antartide sono entrambi luoghi ostili, desertici e gelidi; la temperatura media di Marte è – 63° C);
- la deprivazione sensoriale a cui sono sottoposti i membri della missione (che sono confinati per mesi in un ambiente monotono, con scarsa varietà di stimoli esterni).
L’ESA studia gli effetti di questa particolare condizione di isolamento e stress, monitorando sia le reazioni del corpo umano (in particolare del sistema immunitario, dell’apparato cardiocircolatorio, del sistema muscolare e osseo), sia gli effetti psicologici (depressione, deterioramento cognitivo). Il tutto in vista delle sfide spaziali del futuro.
Gli studenti hanno partecipato all’evento, al quale era presente anche il Preside dott. Setti, con grande attenzione ed interesse. La videoconferenza è stata possibile grazie al supporto tecnico del PNRA (Piano Nazionale Ricerche in Antartide), dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e di ItaliAntartide, che ringraziamo.
Cristina Sanvito
nelle foto:
il cielo stellato sopra Base Concordia (foto del dottor Van den Berg); videoconferenza con il personale della base;
un saluto in olandese per il medico dell’ESA