PON Latino 2.0
Ad Augusta per Angusta
Insegnanti : Beccarelli, Melli, Necchi, Simonelli, Terroni
Chi dice che il latino è una lingua morta non ha avuto certamente la fortuna di frequentare il PON Latino 2.0 Ad Augusta per Angusta dell’I.C.Manara di Borgotaro e di capire che il latino è racchiuso dentro le parole che pronunciamo ogni giorno e che fa parte della nostra storia e del nostro presente. Il latino ti apre una porta dove dentro trovi il tempo e per costruire un presente vero, è necessario aprire questa porta. Nell’antica Roma tutto era all’insegna del tempo, mentre oggi sembra che il senso del tempo sia completamente perso trascinandoci in un inferno dell’uguale in cui la maggior parte delle persone si limita a seguire le mode ed i pensieri che vengono trasmessi dai mezzi di comunicazione e dalla nostra società.
La tecnologia ci permette di annullare gli spazi e di velocizzare i processi che in passato richiedevano ore, o addirittura giorni interi, ma ci fa anche perdere il senso della temporalità, impedendoci di ricordare che, per capire dove stiamo andando, è importante guardare da dove veniamo. Lo scrittore Ivano Dionigi, nel suo libro “Il presente non basta” dice che “ la lingua latina oggi non ci appartiene, ma noi apparteniamo ad essa” ed è convinto che, quello di cui noi oggi abbiamo bisogno, sia proprio ritrovare il desiderio di non abbandonare le nostre radici. Lo studio del latino spalanca la comprensione del presente, come epoca che è figlia di un passato, permette di cogliere ciò che accomuna l’uomo di oggi, all’uomo antico e ci aiuta a capire il cambiamento avvenuto nei secoli.
La conoscenza del latino permette di apprezzare maggiormente molti aspetti della realtà.
“Quali?” si chiederanno, ovviamente, coloro che non hanno partecipato al PON Latino 2.0…
Solo lo studio e l’esperienza possono testimoniarlo a ciascuno.
Però bisogna avere il coraggio di fare fatica, di impiegare tempo ( come per la volpe del Piccolo Principe), anche quando non se ne comprendono appieno le ragioni. E un bel gruppo di alunni della Scuola Secondaria dell’I.C. Manara ha voluto seguire l’esempio della volpe e con impegno, entusiasmo, curiosità, fatica ha voluto aprire la porta del latino ed entrare in quel mondo oscuro, ma indiscutibilmente affascinante.
La lingua latina è stata la lingua più importante e parlata del mondo.
La forza espressiva del latino suscita ancora un fascino antico e un po’ intellettuale. Per questo motivo, oltre che a studiarlo è necessario conoscere e perché no, imparare a memoria alcune frasi profonde e ricche di significato che fanno parte della quotidianità.
Carpe Diem Cogli l’attimo, diceva Cicerone
Per asperam ad Astra Attraverso le asperità alle stelle, diceva Seneca. Come dargli torto dopo secoli di distanza?
In medio stat virtus Cercare equilibrio tra gli estremi evitando le esagerazioni sosteneva Aristotele
Cogito ergo sum Penso dunque sono diceva Cartesio e se sono Esisto
Aula Magna Aula grande
Curriculum vitae documento su cui sono scritti gli studi e le attività svolte
Errata corrige correggi le cose sbagliate Si usa per indicare l’elenco delle cose sbagliate, delle sviste.
Forma Mentis struttura o abitudine mentale
Habitat dal verbo latino Habito e indica il luogo in cui determinate condizioni fisiche e ambientali permettono a una specie vivente di sopravvivere
Extra avverbio latino che significa “fuori all’esterno” deriva dall’aggettivo exter-a-um: esteriore; come preposizione significa “fuori di, oltre”. Ecco perché noi diciamo ad esempio, “qualità extra” o lo usiamo per indicare una situazione singolare e quindi fuori dalla norma
Lapsus è un sostantivo che esprime l’atto dello sdrucciolare, il passo falso, l’errore, la svista. Noi adoperiamo questo vocabolo per scusare l’involontario e ingiustificato errore di chi parla.
In extremis al momento estremo, finale
In flagrante deriva dal latino “flagrare” che significa ardere, mentre brucia ancora. Viene usato nel linguaggio giuridico per indicare un atto commesso nel momento in cui viene scoperto.
Legenda deriva dal gerundio del verbo lego. Cose che devono essere lette
Ad majora A successi più grandi. E una formula di augurio
Condicio sine qua non condizione indispensabile senza la quale non c’è nessuna possibilità di accordo
De gustibus non est disputandum sui gusti non si discute
Do ut des do perché tu dia
Errare humanum est perseverare autem diabolicum sbagliare è umano perseverare è diabolico
Hic et nunc qui ed ora
Non plus ultra non più oltre. Si dice che fosse scritto sulle colonne d’Ercole per indicare che al di là non si poteva andare perché il mare era ignoto. Oggi si usa per dire che non c è niente di meglio.
Post Scriptum scritto dopo
Repetita iuvant ripetere giova
Verba volant, scripta manent meglio mettere per iscritto ciò che si dice altrimenti si finisce per dimenticare
In toto per intero
Ad Hoc per questo
Homo homini lupus l’uomo è lupo per gli altri uomini
Qui pro quo equivoco, qualcosa al posto di qualcosa di altro
Habemus Papam abbiamo il Papa, annuncio che segue dopo la proclamazione del Papa
A fine corso i ragazzi hanno voluto scrivere un elenco di citazioni che si sentono ripetere, a volte anche a sproposito, di cui non sempre si conosce il significato, per dare a chi non le conoscesse la possibilità di impararle.
Insomma è proprio il caso di dire che il latino può essere ancora una lingua viva e vegeta, in grado di resistere ancora per molto tempo.
E a tutti coloro che non hanno osato, per vari motivi, seguire l’esempio della volpe ed aprire la porta del PON latino 2.0…
La prossima volta…
CARPE DIEM!